In via Piol la mostra "90 anni di calcio a Rivoli". Sala piena alla presentazione

"Con un'immagine leggi la storia". Tantissimo interesse e gran pienone alla sala del Museo "Casa del Conte Verde" di via Piol per l'inaugurazione della mostra "90 anni di calcio a Rivoli", aperta fino al 25 settembre.
Foto d'epoca e del presente, ritagli di giornale (Rivoli 15, Piemonte Sportivo, Corriere Sportivo, Luna Nuova, Tribù), maglie, coppe, libri, poesie, borse, gagliardetti e ricordi grafici: un tuffo nella storia del calcio sotto il Castello composta da Us Rivoli, Ardita, Avanguardisti, Sabauda, Murialdina, Pianelli & Traversa, RivoliRivolese, Juve Sole, Sestante, Borgo Lupo, Bar Rainero, Us Uriola, Borgo Uriola, Rivoli Calcio, Pro Cascine Vica, Meroni Rivoli, Don Bosco Rivoli, San Martino e tante altre squadre di ieri e di oggi come il Città di Rivoli e l'attuale Fcd Rivoli Calcio che hanno rappresentato la città, tra cui anche i mitici Veterani.

In sala il protagonista del recupero dei materiali Pippo D'Amico, oggi Responsabile del Settore Giovanile e Scuola Calcio, ieri vicepresidente di Cvr e Borgo Uriola, oltre a mille incarichi dirigenziali in tutte le recenti società rivolesi, e poi l'assessore allo sport Paolo De Francia, gli ex assessori allo sport Marisa Maffeis, Mario Bricco e Beppe Castiglione, l'ex sindaco dal cuore gialloblù Nino Boeti, la moglie Bruna Bertolo, scrittrice, e Alberto Farina, questi ultimi tra gli organizzatori.
La magia del pallone ("Uno sport ancora molto importante a livello sociale", dice Nino Boeti) ha coinvolto i tanti curiosi in via Piol, che prima hanno assistito alla presentazione e poi hanno potuto visitare tre sale con 30 foto storiche ciascuna. Una storia raccontata al ritmo di un trentennio: dal 1925 al 1955, dal 1955 al 1985 e dal 1985 fino alla nuova avventura del Fcd Rivoli Calcio, che domenica esordirà in casa davanti ai propri tifosi contro la Valenzana Mado in un'Eccellenza che manca in città dal 29 aprile 2012.
Un grandissimo lavoro da investigatore, segugio, giornalista e a momenti anche archeologo, quello di Pippo D'Amico: "Ho cercato foto dappertutto in quest'ultimo anno ed è stato un salto nel passato bellissimo. Un grazie a tutti gli sportivi e gli appassionati rivolesi per la collaborazione". Un lavoro portato a termine per amore della città e dello sport.

Un simpatico ricordo di Boeti che evidenzia l'attaccamento al calcio cittadino: "A 16 anni sono arrivato a Rivoli dalla Calabria, ho bussato alla porta di via Piave chiedendo di poter giocare. Non avevo neanche le scarpe, perchè le avevo lasciate in Calabria su una stufa e si erano rovinate. Avevo talmente voglia di giocare qui che per una stagione ho usato il cartellino di un altro giocatore, Aiello, con nome del quale i miei amici mi hanno chiamato per un anno per prendermi in giro...Ricordo lotte e battaglie su tutti i campi, in particolare una partita con mia moglie in tribuna in un freddo gelido in Valle d'Aosta".
Presente anche il sindaco Franco Dessì: "Complimenti a chi ha portato la storia del calcio rivolese in queste stanze con così tanta passione. E' una mostra che evoca ricordi, emozioni, sogni e un po' di nostalgia, perchè l'odore dell'erbetta dei campi di pallone ha un profumo particolare per chi gioca o ha giocato. Sappiamo quanto anche il calcio sia importante per la formazione e le relazioni delle persone oggi".
La sala riserva un applauso particolare a Gianni Noce, citato da Pippo D'Amico in fase di presentazione: un protagonista del calcio rivolese che riuscì a portare il Borgo Uriola in dieci anni dalla Terza Categoria ('78) all'Interregionale ('88). Un talent-scout che andava a vedere 2-3 partite nella stessa domenica per scovare i campioni di domani: il suo bar era un punto di riferimento per tantissimi sportivi e succedeva spesso a Rivoli negli anni '70. E' lì che si creavano veri e propri club di Uisp e Csi. Fondamentale il contributo per il calcio rivolese degli oratori come quello del San Martino, che oggi compie 50 anni di storia grazie allo straordinario lavoro di Don Luigi Ghilardi, e in passato ha fatto molto per la città anche il "Murialdo" di Don Antonio Albano.
Tantissime le citazioni e i ricordi riaffiorati, impossibile dimenticare Vavassori (presente la famiglia in sala) tra i grandi artefici del movimento. Iniziò la sua carriera a Rivoli a 14 anni, prima di passarea alla Juventus, Carrarese, Catania e Bologna tra gli anni '50 e '60. Tra i protagonisti degli ultimi 15 anni c'è sicuramente Alvise Zago, ex calciatore del Torino promosso in granata da Gigi Radice: ha terminato la sua carriera proprio a Rivoli, la sua città, giocando dal 2002 al 2004.